
Il Consiglio di Stato sblocca un parco agrivoltaico in Sardegna
Secondo una sentenza del Consiglio di Stato, è legittimo il decreto di Via del Mase rilasciato per un impianto agrivoltaico su un’area idonea alle FER, e del vincolo di interesse archeologico si deve tenere conto in fase di autorizzazione.
Con la sentenza n. 392 del 20 gennaio 2025, il Consiglio di Stato ha deciso in merito alla legittimità del decreto di Via del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica per un impianto agrivoltaico con potenza di 15.2 MW.
Il contesto della sentenza
L’area individuata per l’installazione dell’impianto agrivoltaico, finanziato dal PNRR, al tempo del rilascio della Via positiva era idonea alle Fer a norma dell’articolo 20 del Dlgs 199/2021. La vicinanza del complesso nuragico, non ancora sottoposto a vincolo, non ha condizionato il giudizio positivo sulla compatibilità ambientale del progetto, proposto su un terreno che tra le file di pannelli prevede diverse coltivazioni agricole.
Successivamente al rilascio del decreto di Via impugnato, è intervenuto il Ministero della Cultura con un decreto di vincolo del Nuraghe in questione, sito 230 metri a nord dall’impianto in progetto; distanza che rientrerebbe nella fascia di rispetto di 500 metri dal sito (articolo 20, comma 8, lettera c-quater del Dlgs 199/2021).
Ma come hanno specificato i giudici del Consiglio di Stato, la categoria dell’illegittimità sopravvenuta non è recepita dall’ordinamento vigente e delle sopravvenienze, e in particolare del decreto di vincolo archeologico in esame, si terrà conto nel corso del successivo procedimento autorizzativo.