fotovoltaico organico

Fotovoltaico organico: nuove tecnologie nella produzione di energia solare

Il fotovoltaico organico (in inglese: Organic PhotoVoltaics – OPV) è considerato il futuro prossimo nella produzione di energia solare. Il perché è abbastanza chiaro: è leggero e con un basso impatto, flessibile nell’istallazione e decisamente  economico. Le soluzioni messe a punto finora consentono un facile trasporto, particolarmente utile in zone impervie, attraverso sistemi come paste, pellicole, soluzioni liquide o inchiostri solari, arrivando in alcuni casi a risparmiare fino al 90% in peso di materiale rispetto la controparte inorganica.

La tecnologia del fotovoltaico organico è ancora in fase di sperimentazione, perché occorre migliorare l’efficienza di conversionee risolvere problemi di resa e stabilità. In Italia, tra i più importanti centri di ricerca che si occupano di questa tecnologia, vi è Il Centro Ricerche Eni per le Energie Rinnovabili e l’Ambiente di Novara, che lavora con università italiane ed estere, tra cui il MIT di Boston. L’obiettivo è  realizzare pannelli economici e versatili che facilitino da un lato l’integrazione del OPV in edilizia e dall’altro l’elettrificazione di aree remote e difficili da raggiungere.

I vantaggi del fotovoltaico organico

Tra i principali vantaggi dell’OPV vi è il risparmio dei materiali costruttivi. Un chilo di silicio permette di produrre poco più di due metri quadrati di pannelli solari, mentre un solo chilogrammo di semiconduttori organici con pannelli OPV copre circa 7.000 mq (più o meno un campo di calcio).

Le tecniche utilizzate per la deposizione dei materiali sono relativamente semplici e permettono di rivestire superfici molto ampie con costi contenuti. I semiconduttori impiegati possono essere trattati come inchiostri colorati, facilitando la produzione con tecniche di stampa analoghe a quelle che si usano per le riviste a colori.

L’innovazione italiana degli impianti solari gonfiabili

Tra le ultime e più innovative ricerche realizzate sfruttando la leggerezza e flessibilità del fotovoltaico organico vi è la tecnologia dei pannelli solari organici applicata ad un sistema gonfiabile, per realizzare impianti d’emergenza mobili, facilmente trasportabili in quelle aree remote del pianeta senza accesso all’elettricità o in situazioni di emergenza al verificarsi di grandi calamità.

In questo filone di ricerca si inserisce il lavoro svolto da Alessandra Cominetti presso il Centro ENI piemontese. Il risultato è una struttura di forma prismatica, dal peso estremamente ridotto e dal facile utilizzo: basta trasportare il kit e aprirlo per attivare i moduli solari OPV, gonfiarlo con l’aria usando la pompa elettrica alimentata dai moduli stessi e orientarlo nella posizione migliore per la ricezione dei raggi solari e la produzione immediata di elettricità.