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Il sistema energetico italiano è tra i più efficienti in Europa: i risultati di uno studio dell’ISPRA

Il sistema energetico italiano è tra i più validi in Europa, pur non ricorrendo all’energia nucleare come altri paesi europei. Queste sono le conclusioni dello  studio pubblicato dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale: “Emissioni nazionali di gas serra: Indicatori di efficienza e decarbonizzazione nei principali Paesi Europei”

Mettendo a confronto l’evoluzione dei diversi sistemi energetici dell’Unione europea, emerge che il sistema energetico e produttivo italiano, confrontato con i principali stati membri dell’Unione Europea, ha un‘elevata efficienza in termini di emissioni di gas serra, con una rilevante quota di energie rinnovabili nel mix energetico, un’intensità carbonica per unità di PIL e per unità di consumo di combustibili fossili tra le più basse in Europa.

L’addio progressivo al carbone

Nel periodo 2008-2016 le emissioni nazionali di C02 in atmosfera di origine energetica sono state mediamente del’82% delle emissioni totali. Partendo da questo dato, lo studio considera il sistema energetico come l’elemento principale per contraddistinguere i fattori determinanti insiti nelle emissioni atmosferiche.

Mettendo a confronto i dati italiani con quelli di altri Paesi europei, emerge come le emissioni procapite dell’Italia siano sempre state, fin dal 1990, inferiori alla media europea. Solo negli ultimi anni, le emissioni procapite di Francia e Spagna hanno valori molti vicini a quelli dell’Italia.

I motivi dei buoni risultati italiani

Secondo la ricerca ISPRA, la contrazione del PIL, l’utilizzo maggiore del gas naturale e l’aumento della quota di consumi di energia da fonti rinnovabili sono i principali fattori che hanno determinato la riduzione delle emissioni di gas serra. Una diminuzione che non si è arrestata con la ripresa economica registrata a partire dal 2015, determinando così un disaccoppiamento tra emissioni e PIL. Vale a dire che la crescita delle emissioni è stata più lenta di quella dell’economia, mettendo in evidenza un disaccoppiamento relativo tra le due variabili..

Questo disaccoppiamento è dovuto principalmente alla sostituzione di combustibili a più alto contenuto di carbonio con il gas naturale – principalmente nel settore della produzione di energia elettrica e nell’industria – e all’incremento della quota di energia da fonti rinnovabili registrata dal 2007.

L’efficienza del sistema energetico italiano è dunque un elemento di grande rilevanza, e una conquista da consolidare negli anni a venire.